lunedì 14 aprile 2014

Broke friends forever

Un giorno io e la mia BFF avremo così tanti soldi da comprare un edificio ad Amsterdam: sarà una di quelle casette colorate con tante finestre ed il tetto spiovente. 
Al piano terra, si troverà un cupcake bike bar: una piccola terrazza offrirà tavolini ricavati da ruote di bicicletta coperte da una lastra in vetro, mentre le sedie saranno vecchie selle di ogni tipo. Da una finestrella, gli avventori potranno rifornirsi di insalate di verdura e di pasta, di cupcake dolci e salati, e di bibite, spremute e tisane. E soprattutto, ci sarà la cedrata Tassoni
I piani alti di questa casa però ospiteranno un bed&breakfast con poche camere, tutte colorate e dedicate al relax; ci saranno mobili bianchi e frasi motivazionali scritte sui muri. E illustrazioni di artisti contemporanei, come questa:
Robert Richter
Ma ciò per cui io e BFF saremo famose saranno i nostri cupcake. Tutti ne parleranno, soprattutto le giovani ragazzee sarà meta di colazioni per raccontarsi la serata precendete, di pausa pranzo per co-workers impegnate in pettegolezzi d'ufficio, di mamme in pausa da marmocchi e mariti.
Il nostro bike bar regalerà a tutti i clienti una piccola doggie bag contenente, è ovvio, un semplice e buonissimo cupcake.






Cupcake 
semi-integrali allo yogurt

buccia grattuggiata di un limone
125 g yogur bianco
125 g farina integrale
125 g fecola di patate
100 g burro
120 g zucchero
1/2 bustina lievito per dolci

Sciogliere in una ciotola il burro; unirlo a tutti gli ingredinti liquidi. In una ciotola più grande unire gli ingredienti secchi setacciandoli bene. Poi velocemente mescolare i due composti. Versare in pirottini di carta o di silicone per cupcakes, senza superare i 2/3 del contenitore. Cuocere in forno a 190° per 15 minuti e e verificare la cottura infilando uno stecchino nel centro di un cupcake. 

Io credo che farcire questi cupcake con della marmellata di ribes o di mirtilli non sarebbe una cattiva idea. 

La ricetta l'ho presa qui

Ciao.



giovedì 6 febbraio 2014

Opinabile data di scadenza degli alimenti

Mi capita di continuo: compro prodotti strani, o in offerta, o all'estero, o presa da un furore dopo aver visto Cotto e Mangiato, e poi rimangono lì. Per giorni, settimane, mesi, finché scadono o vengono mangiati dalle farfalline nel fondo della dispensa. Che schifo? Vero! Ma tant'è...
Comunque, in realtà, non tutti i cibi scadono davvero alla data di scadenza, soprattutto quelli secchi. L'altra sera per esempio ho preparato una creme brulée da un preparato in busta che diceva "à consommer avant juillet 2012". Ed è venuta bene.
Nel mio supermercato preferito hanno un piccolo angolino in cui mettono i prodotti a breve scadenza, sempre scontati al 50%: io naturalmente sono una abituée.
Ma è logico che i prodotti scaduti definitivamente non si possono vendere o distribuire a gente che paga, e da un-luogo-misterioso-che-non-posso-nominare, ho portato a casa 2 chili di Corn Flakes scaduti da 2 settimane. Una bazzecola per il mio stomaco di ferro. Ma devo consumarli alla svelta, più che altro perché i due sacchettoni bianchi e rossi con scritto "nestlé catering" sono decisamente antiestetici in cucina.



ROSE DEL DESERTO
con uvetta e cioccolato

350g farina setacciata
200g burro morbido
200g zucchero
2 uova
100g corn flakes
50g uvetta ammollata
50g gocce di cioccolato
1 cucchiaino abbondante di lievito per dolci

Ho dapprima mescolato bene il burro con lo zucchero (quando il burro è di buona qualità, adoro il profumo che sprigiona questo composto) fino ad ottenere una pasta. Ho unito prima un uovo, metà farina setacciata con il lievito, l'altro uovo, altra farina e poi uvetta e cioccolato. Una volta amalgamato il tutto, ho preso delle piccole palle di pasta con la mano, e le ho fatte passare nei cereali, lievemente rotti. Ad un certo punto, ho iniziato a mescolare i cereali nel composto.
Poi ho cotto i biscotti, leggermente schiacciati, nel forno già caldo (a 180°) per 10 minuti.
Alcuni fiocchi si sono bruciacchiati un po', ma i biscotti sono davvero buoni.


giovedì 30 gennaio 2014

Questo non è un paleo-dessert

Avevo sentito parlare della PALEO DIET, probabilmente a Studio Aperto. Quando io sono a conoscenza di qualche cavolata delle star nostrane o holliwoodiane, è perché ho guardato Italia1 tra le 6 e le 7 del pomeriggio, e questo accade di solito se preparo qualche cena un po' elaborata.
Comunque, appunto, avevo sentito parlare male della dieta paleo; ma poi una delle mie blogger preferite ha deciso di provarla per un mese, e dice di sentirsi molto meglio: questa dieta non prevede farina, latte e latticini, ma tante verdure, carne, pesce. E promette di dare energia, togliendo chili.
Potrei provare anche io!!!!!!
Peccato che avevo appena deciso per il vegetarianesimo part time.
E parlando di vegetarianesimo, anche la mia ultima cena con Stefano è stata vegetariana.
Ecco qual'è stato il menu:
primo: rigatoni al cavolfiore (+ uvetta, pinoli e pecorino) [che ho preso dalla rivista della Prova del cuoco... ahahahahah! grazie alla mia collega che mi porta sempre 'ste riviste culturali]
secondo: insalata di carote, arance ed anacardi + jacket potatoes [ricette prese da "Vegetariano Gourmand" di Hugh Fearnley-Whittingstall**, nome da cui si deduce il perché Gordon Ramsey sia diventato più famoso... almeno il suo nome è pronunciabile]
E avevo bisogno di un dolce da preparare in 30 secondi, per saziare l'eventuale vuoto nello stomaco di Stefano.
Così è nato questo mini-dessert che è pieno di derivati di farina, latte e cioccolato e quindi di sicuro non è Paleo. Ma giuro che la prossima cena avrà un dolce degno dei Flinstones. 100% paleo.

dessert 30 secondi ricotta nutella


CREMINA ALLA NUTELLA

nutella
ricotta
yogurt magro
tegole de la vallée *

* questi biscottini rotondi tipici della Valle d'Aosta sono talmente sottili che se li metti in controluce, vedi il dito appoggiato dietro. Io li avevo in casa per caso, ma si sono rivelati fondamentali per dare un certo style al mio romantico dessert.
Infatti, dopo aver mischiato bene in proporzioni del tutto non programmate i miei tre ingredienti (e credo di aver mangiato più crema durante la preparazione che dopo, comunque,e sfido chiunque a resistere) la quantità era poca (non le calorie). Avevo quindi due possibilità: mettere quelle poche cucchiaiate di cremina in minuscoli contenitori, che però avrebbero depresso S. solo a guardarli, oppure creare un doppio fondo in una ciotolina più grande, per dare l'illusione che la crema fosse di più, e, soprattutto, avere lo spazio per fare il cuore decorativo con il cacao!!!
Perciò ho appoggiato il biscotto rotondo in due ciotoline che si stringevano verso il fondo, tipo bicchieri da martini: questo ha lasciato un vuoto molto design, e sopra il biscotto ho delicatamente versato la crema. Poi ci siamo mangiati tutto, compresa la tegola che si era ammorbidita. Stefano ha anche apprezzato l'imbroglio del doppio fondo. :)

ps: il 25 gennaio abbiamo festeggiato 2 anni e mezzo, 30 mesi.

**"THE BEST FOOD IS FOOD WITH A GOOD STORY"

giovedì 23 gennaio 2014

Senza bilancia


Questa ricetta è per te, Giulia. Perché sono sicura che nei tuoi pochi metri quadri parigini (con vista sulla Bibliothèque Nationale e con discesa su uno stuolo di asiatici scatarranti) ... beh sono sicura che una bilancia da cucina non ce l'hai.
E' apprezzato portare biscotti fatti in casa in ufficio? Forse non è abbastanza urban chic... Non lo so, forse il tuo capo riccioluto potrebbe guardarti con sufficienza, e potresti perdere la supremazia stilistica ed intellettuale sulla stagista. O magari il tuo collega maschio potrebbe apprezzare, complimentandosi con te, causando ira ed invidia della tua collega femmina (intendo quei due che forse si metteranno insieme).
Non lo so.
Ad ogni modo questi biscotti sono super facili, richiedono pochissimi ingredienti che di sicuro hai in casa e durano un sacco di tempo, se li metti in una scatola di metallo.
Che lo so che ci tieni alla linea, e quindi ne mangeresti solo uno al giorno, al massimo.
Ma lo sai che io ti voglio bene, e te lo dimostro preparandoti da mangiare.


CIAMBELLINE AL VINO ROSSO
1/2 bicchiere di vino rosso
1/2 bicchiere di olio (d'oliva o di semi, o misto)
1/2 bicchiere di zucchero, più altro zucchero
2 bicchieri e mezzo di farina
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino scarso di lievito per dolci

Mischia gli ingredienti in questo ordine: zucchero + sale + vino + olio. Mischia. Setaccia la farina (non è un optional) con il lievito. Poi uniscili poco a poco senza formare grumi. Se la pasta è troppo molle, aggiungi farina.
Riscalda il forno a 180°. Con le mani fai dei serpentini, chiudili a ciambella, e fai passare la ciambellina nello zucchero.
Cuoci le ciambelline per 15 minuti o finchè sono dorate. Attenta perché trascorso il tempo di cottura, le ciambelline ti sembreranno molli. In realtà appena raffreddano ed asciugano, dovrebbero prendere una croccantezza paradisiaca.

A me sembrano un po' dei taralli dolci, perché sentono tutto il vino e l'olio. Adoro queste ciambelline... e spero che proverai a farle.

Ceci

ps: mi dispiace ma preferisco una delle mie ciambelline all'éclair di Stohrer. Anche se secondo Le Figaro era il più buono di Parigi.

domenica 19 gennaio 2014

Noi, i vegetariani

Sull'aereo, venerdì pomeriggio tornando da Parigi, leggo Gioia. L'ho comprato in edicola prima di partire perché costava solo 1 euro. Mi imbatto in un articolo (questo) che parla di bambini vegani, ma non bambini obbligati ad essere vegani dai greengenitori, bambini che hanno scelto di non mangiare carne. Mi sono commossa: certo, un bimbo non ha mai mangiato probabilmente l'osso buco che fa mia nonna, il chicken tikka masala, il boeuf à la souce de roquefort e nemmeno una wiener schnitzel. Quindi per lui è facile rinuciare a ciò che non sa essere così paradisiaco. Eppure ha RAGIONE! Perché dobbiamo mangiare altri essere viventi quando non ne abbiamo bisogno?
Ma ormai sono anni che ci rifletto, e ancora (vedi motivi più che validi sopra) non mi sono decisa ad essere vegana, e nemmeno vegetariana.
Però è vero che potrei impegnarmi a mangiare più verdura, che fa bene. E ridurre la carne, che so, a 1 volta la settimana. Così, secondo un mio ragionamento, avrei l'apporto di proteine che mi serve, vivrei in modo sano senza uccidere più di quanto sia necessario.
Anche perché a casa ho un fantastico librone che si chiama "Vegetariano Gourmand"

Ho invitato Stefano a cena l'altra sera (che me lo devo tenere stretto ed ho deciso di farlo anche tramite la gola) e, presa dalla foga pro-clorofilla, gli ho preparato delle lasagne vegetariane. Non vegane, che c'era 1/2 litro di besciamella sopra. (altrimenti sapevano di verdure...)

LASAGNE VEGETARIANE

Ingredienti (per 4):
210 grammi di lasagne all'uovo
1/2 litro di besciamella
1/2 litro di passata di pomodori datterini (che noi ci trattiamo bene)
1 zucchina, 1/3 melanzana
1 pezzo di daikon
1 carota
2 patate piccole
un pezzo di porro
olive nere
aglio
formaggio grattucciato grosso.

Ho passato in padella le verdure a cubetti, partendo da carote e patate fino alle zucchine. Ho aromatizzato con le spezie dell'orto e con aglio. Ho coperto con la passata e ho lasciato cuocere 10 minuti aggiungendo un po' d'acqua.
Poi disposto strati di besciamella, verdure e lasagne in una teglia. No olio aggiunto! Sull'ultimo strato ho disposto del formaggio grattuggiato e delle foglie di alloro (che fanno LA differenza, giuro).
Ho lasciato in forno 20 minuti la taglia coperta con l'alluminio e poi l'ho scoperta per altri 10 per fare la crosticina.

Non credo che sia una ricetta dietetica. Ma ci ho messo poco più di un'ora compresa cottura, le lasagne erano buonissime e Stefano ed io abbiamo avuto l'illusione di aver mangiato qualcosa di sano.

nb: la foto non c'è perchè abbiamo sbafato tutto senza che io ricordassi di fare la foto...